
Campania
Capri
E’ un’isola molto piccola, molto bella, molto in ed esclusiva, e per questo molto cara. Visitai Capri il giorno di Pasqua del 2009 in un pomeriggio di sole, e devo dire che ne vale veramente la pena: il “centro” dell’isola, è molto caratteristico e curato, il mare e il lungomare sono da sogno.
Per chi ha una barca, o per chi ha la possibilità di affittarne una, consiglio un’ escursione per visitare le famosissime rocce di Capri, i “Faraglioni”.


Napoli
Napoli: una città, una popolazione ed una realtà unica e diversa da qualsiasi altra al mondo, nel bene e nel male. Nessun altra città al mondo vanta tanto calore, tanta passione per la proria città, oltre che per la propria squadra di calcio, tanto entusiasmo intorno a qualsiasi avvenimento, che può in un attimo trasformarsi in profonda delusione. Napoli, come del resto parecchie altre città italiane, ma nel suo caso in modo ancora più marcato, ha una lingua, una cultura e uno stile di vita a sé stante: le superstizioni, la tombola con annessa smorfia napoletana, il dialetto che, oltre ad essere parlato da tutti in città, viene anche utilizzato nelle canzoni di diversi cantautori e in alcuni film; insomma un microcosmo a sé stante.


Purtroppo però c’è anche un rovescio della medaglia, in quanto visitando Napoli ci si può imbattere in diverse situazioni spiacevoli: il guaglione che ti ferma per strada per venderti le calze ed insiste finchè non gliele compri, quelli in 3 in motorino senza casco che passano sul marciapiede, molti automobilisti che non si fermano ai semafori rossi oppure ancora commessi dei negozi che si guardano perplessi e ti chiedono che ci fai a Napoli. Non parliamo poi di quando ci sono le partite del Napoli: la città si ferma completamente per 90 minuti, in 60mila sono a gremire il San Paolo e tutti gli altri incollati alla tv; prima e dopo bisogna stare molto attenti se si è tifosi ospiti di squadre ospiti, perché se si viene scoperti si rischia grosso: sconsigliatissima la sciarpa al collo, ma anche solo parlare in luoghi affollati. Con le dovute premesse, e sapendo a cosa si va incontro, penso che Napoli sia una città assolutamente da vedere almeno una volta nella vita.
Cosa mangiare
Inutile dire di quanto sia doveroso gustarsi una o più pizze tipiche napoletane: rigorosamente cotta nel forno a legna, a Napoli viene cucinata la pizza secondo la ricetta originale, che ebbe origine proprio nella città partenopea. Le pizzerie più rinomate si trovano in centro: Antica Pizzeria da Michele, dal Presidente, Sorbillo e Di Matteo si trovano in via dei Tribunali o poco distante. Tutte presentano un menù piuttosto breve, con le uniche pizze che vuole la tradizione partenopea (margherita e marinara) e poche altre. Sono stato da Sorbillo nel gennaio 2023, la pizza fritta era davvero eccezionale!

Sono tornato a Napoli un mese dopo, questa volta ho provato la pizza fritta di Di Matteo, ottima come quella di Sorbillo e anche molto più grande.


Oltre alla pizza, è molto comune trovare per le vie di Napoli il "cuoppo", che in dialetto significa cono: in sostanza un cono di carta da alimenti viene riempito di cibo fritto. Esistono molte varianti le più comuni sono il cuoppo di terra, di mare e di mozzarella.
Un posto in cui ho mangiato un'ottima frittura di pesce dentro al cuoppo si chiama "Decumano 31" (Via San Biagio Dei Librai, 31).

Come dolci molto famosi e gustosi il babà, la sfogliatella e la pastiera.
Per godere del tipico caffè napoletano consiglio il caffè Rosati vicino a piazza del Plebiscito.
Stadio Diego Armando Maradona
Sono stato a Napoli nel marzo 2013 con l’intenzione di vedere la partita Napoli-Juve al San Paolo , ma purtroppo non si sa bene per quali motivi la vendita del settore ospiti, pur non essendo vietata, non è mai stata aperta. Poche centinaia di biglietti erano stati consegnati ai gruppi, che però non ne avevano in più. I miei amici che sono riusciti ad entrare nel settore (a partita iniziata), mi hanno poi detto di essere stati fatti entrare senza biglietto; ma a causa dei disordini del pre-partita molti di essi sono poi stati diffidati. Quella è stata la mia ultima trasferta in Italia per 9 anni. Quella partita, terminata 1 a 1, l’ho poi vista in un hotel a poche centinaia di metri dallo stadio (hotel San Paolo, consigliato solo per la vicinanza al settore ospiti): al gol del Napoli il terreno ha cominciato a tremare!
Sono poi tornato allo stadio di Napoli, nel frattempo divenuto "Diego Armando Maradona" dopo la dipartita del campione argentino, nel gennaio 2023 con Nicola di Londra Bianconera. La partita è stata a senso unico: il Napoli che si trovava in testa alla classifica, ha battuto la Juve, seconda, per 5 reti a 1. Lo stadio di Fuorigrotta è un catino bollente, era pieno in ogni ordine di posto, ciò che mi ha stupito maggiormente non è stato tanto le 2 curve, quanto la tribuna e i distinti in cui tutti guardano la partita in piedi, cantando, saltando e sostenendo la squadra.



Salerno
Città di medie dimensioni, che si estende lungo il mare ma offre al tempo stesso viste mozzafiato verso le montagne non distanti. Si raggiunge in meno di un'ora di treno da Napoli. La stazione si trova in centro ed è a poche centinaia di metri dal mare, mentre lo stadio è un pò più in fuori, a circa 5 kilometri.
Stadio Arechi
Sono stato allo stadio che ha rimpiazzato l'antico Vestuti a partire dal 1990 per la partita Salernitana-Juve nel febbraio 2023 con gli amici di Londra Bianconera, terminata con una vittoria per 3 a 0 per la compagine bianconera.

L'impianto è di medie dimensioni, potrebbe ospitare circa 37mila persone, ma i posti omologati sono intorno ai 31mila.
La curva dei tifosi granata, intitolata al loro leader storico il "Siberiano" dal giorno della sua scomparsa, è molto calda, con sventolio continuo di bandiere, cori incessanti e in diversi momenti saltano tutti insieme in entrambi gli anelli, ricordando molto le migliori tifoserie argentine.
Per quanto riguarda il settore ospiti, dal quale ho assistito alla partita, si trova al primo anello ed è diviso in due parti divise da una vetrata in corrispondenza della porta (il secondo anello è rimasto vuoto in quanto inagibile). Non vi è una balconata vera e propria alla quale issare gli striscioni, soltanto un muretto e un fossato che separano gli spalti dal campo.


Siamo tornati all'Arechi la stagione successiva, il 7 gennaio 2024. Partiti da Torino con la metà di noi che era senza biglietto, siamo riusciti ad entrare tutti poco prima del fischio d'inizio.

La partita si era messa male nel primo tempo con la Salernitana che passa in vantaggio con Maggiore. Nel secondo tempo Iling Junior pareggia e poi Vlahovic segna il goal vittoria all'ultimo minuto e viene ad esultare proprio sotto di noi!
