Dopo una vita intera a guardare le immagini delle immense tifoserie argentine in tv e su youtube, finalmente nel novembre 2019 sono riuscito a realizzare il mio sogno di assistere ad alcune partite di “fútbol”, alcune delle quali nei settori popolari con la barra brava! Davvero impossibile spiegare a parole come il calcio in Argentina significhi Passione, senso di appartenenza, amore, odio, vita quotidiana. Le mie aspettative erano alte e sono state superate: non ci sono tessere, i biglietti non sono nominali e hanno prezzi popolari, gli stadi hanno curve senza seggiolini, pieni di donne, bambini, anziani e ultras tutti a cantare fianco a fianco per la partita intera! Tutto ciò mi fatto tornare ad amare lo sport più bello del mondo, cosa che in italia e nella maggior parte degli Stati d'Europa non può più capitare oggigiorno. Chi ama il calcio una volta nella vita deve vedere una partita in Argentina!
ESTADIO ALBERTO ARMANDO, Buenos Aires (la Boca)
Lo stadio Alberto J. Armando, piu noto come la Bombonera, è il primo stadio argentino in cui sono entrato. Il 28 novembre 2019, poche ore dopo essere atterrati a Ezeiza, Gianmaria, Marco ed io ci siamo diretti a La Boca con il pullman di linea. Tutta l'area che fa da contorno allo stadio è qualcosa di fantastico, pittoresco all'ennesima potenza: ogni muro, ogni negozio, qualsiasi cosa non ha altri colori se non il blu e oro. Anche i caratteristici ristoranti del Caminito, a mio avviso la via piu bella di Buenos Aires, oltre ad ospitare spesso ballerine e ballerini di tango, espongono cimeli del Boca Juniors, o per lo meno qualche bandiera o maglia. L'angolo del quartiere che un amante del calcio non puo non visitare è un campo da calcio a 5, o meglio di calcio di strada, con 2 lati su 4 decorati da murales, uno dei quali riporta la celeberrima scritta ''Republica de la Boca''.
Dopo aver mangiato un ottimo asado a poche decine di metri dallo stadio, siamo finalmente entrati per effettuare il tour. Siccome i prezzi erano tutt'altro che alti, abbiamo optato per l'opzione che oltre alla visita del museo, consente di entrare in campo, sulle tribune, negli spogliatoi e nella famosissima ''Doce'', il tutto accompagnato dalla guida in lingua spagnola.
Purtroppo non abbiamo avuto modo di vedere alcuna partita dentro questo magnifico stadio, ma anche solo entrarci quando è vuoto trasmette un'emozione enorme! La caratteristica peculiare della bombonera è quella di avere 3 lati su quattro uniti tra loro a formare una sorta di semicerchio, e poi il quarto lato formato da una tribuna con i palchi e la zona presidenziale tutta dritta: è una tribuna molto ripida e a ridosso del terreno di gioco; in prossimita' della meta' campo vi e' un grande schermo che riporta gli anni, i mesi e i giorni da quando il Boca Juniors gioca ininterrottamente nella Superliga argentina: si tratta di un chiaro sfotto' nei confronti degli acerrimi rivali di sempre, il River Plate, retrocessi per una stagione in Nacional (seconda divisione) e rendendo di fatto gli ''Xeneizes'' gli unici ad aver sempre militato nella massima categoria.
ESTADIO FLORENCIO SOLA, Banfield, provincia di Buenos Aires
Lo stadio del Club Atletico Banfield si trova a poche decine di minuti di treno dal centro di Buenos Aires. La zona in cui si trova l’impianto ospita anche alcune case moderne, ma la maggior parte delle case sono popolari e risalenti a parecchi anni fa. Dentro questo impianto di medie dimensioni (capienza di 35mila persone circa) ho assistito alla mia prima partita di calcio argentino, il 29 novembre 2019, insieme a Gianmaria, Marco e Tincho, un abbonato del Banfield.
Ho acquistato il biglietto per 500 pesos fuori dallo stadio pochi minuti prima del fischio d’inizio, e ho vissuto la partita nella curva principale del Banfield, tra “el Taladro” e il Gimnasia la Plata, sulla cui panchina sedeva niente meno che Diego Armando Maradona. Il risultato finale tra le due compagini in lotta per la salvezza fu di 1 a 1, ma della mia prima partita in uno stadio argentino non ricorderò il risultato, né nessuno dei 22 in campo. Ricorderò il pre-partita nelle vie di Lomos de Zamora con le spiegazioni del murales di Garrafa Sanchez, e il ricordo dei desaparecidos della dittatura (il Banfield è stata la prima società argentina a conferire il tesseramento a coloro che sono scomparsi). Ricorderò la passione di una curva intera, dal ragazzo della barra brava spalle al campo 95 minuti, al bambino più felice che a Disneyland, al vecchietto che quando vede la maglia si emoziona come 50 anni fa.
Nel prosieguo della vacanza ho poi assistito a partite in stadi più grandi con curve più organizzate e rumorose, ma è davvero difficile eguagliare il senso di appartenenza e l’attaccamento alla propria storia e alla propria cultura dimostrato dalla gente di Banfield!
ESTADIO MARCELO BIELSA, Rosario
Il primo dicembre del 2019 partiamo da Buenos Aires di buon mattino, con la corriera, alla volta di Rosario. L’obiettivo è quello di riuscire ad entrare allo stadio per vedere la partita di cartello tra i Newell’s Old Boys e il River Plate in programma in serata. Giunti a destinazione, dopo aver lasciato gli zaini in hotel e fatto un bel pranzo a base di asado, ci dirigiamo alla biglietteria situata all’interno del parco che ospita lo stadio Marcelo Bielsa. La situazione è molto tranquilla, ci sono principalmente venditori di magliette e cappellini rossoneri e poche persone in fila per accaparrarsi gli ultimi biglietti disponibili: erano tutti in coda per ottenere i biglietti a prezzi scontatissimi del settore popolare, destinati solo a chi è socio del club, mentre Marco, Gianmaria ed io, non essendo soci, abbiamo comprato i biglietti per la tribuna: abbiamo comunque speso una cifra più che ragionevole, 1500 pesos, circa un terzo o un quarto di ciò che costa un biglietto nel settore analogo in Europa. Approfittiamo della tranquillità del primo pomeriggio per fare un giro intorno allo stadio ed ammirare i bellissimi murales presenti ovunque
Con nostra grande sorpresa troviamo il cancello della curva locale aperto, con nessuno a presidiare: la tentazione di entrare sul terreno di gioco ha avuto la meglio sul buon senso, così abbiamo avuto modo di ammirare lo stadio dalla zona della bandierina posta sotto la curva Diego Armando Maradona, che era già stata preparata per la partita della sera con gli striscioni appesi alla rete e i classici nastri che partono da dietro la porta fino alla parte superiore della curva.
Dopo qualche minuto ci hanno invitati ad uscire e abbiamo proseguito il giro del parco e poi del centro di Rosario.
La sera arriviamo nei pressi dello stadio e ci imbattiamo in una marea di persone tutti rigorosamente vestiti di rossonero. Degli ospiti, a cui eccezionalmente è stata permessa la trasferta, nessuna traccia. Ci mettiamo in coda per entrare quando ormai non manca molto al fischio d’inizio; raggiungiamo la tribuna superiore, dove non ci sono seggiolini ed ognuno si posiziona dove meglio crede, quando mancano una decina di minuti. Dopo circa 5 minuti, anche se nessuno ci conosceva, ci vengono fornite delle candeline per la coreografia, che accendiamo insieme agli altri occupanti della tribuna e della curva. Un colpo d’occhio incredibile, oltre che un livello pazzesco di cori di incitamento per le squadre che entrano in campo!
Partono fortissimo i padroni di casa con 2 goal nella prima mezz'ora, con gli ospiti che sembrano ancora scossi dalla finale di Libertadores persa la settimana precedente. I Millonarios riescono poi ad avere la meglio nel secondo tempo, in cui hanno avuto il predominio del gioco che li porta a segnare 3 goal e vincere la partita.
Dal puntio di vista del tifo, i tifosi del River erano pochi e non compatti, con ogni probabilità non era presente nessuno appartenente al tifo organizzato. Mentre la tifoseria di casa molto calda in ogni settore, in particolare nella curva dove si posiziona ''la banda de la Lepra'', composta da ragazzi che cantano e suonano ininterrottamente da prima del fischio d'inizio a dopo il fischio finale, senza fermarsi mezzo secondo nemmeno dopo i goal subiti. In uno striscione si descrivono come ''nemici del silenzio'', e dimostrano di esserlo!
Lasciamo la tribuna circa un quarto d’ora dopo il fischio finale (in Argentina sono i tifosi di casa ad essere trattenuti dentro lo stadio e non gli ospiti come in Europa) e andiamo a mangiare il classico choripan con tutti i tifosi del Newell’s.
Torniamo in hotel quando la mezzanotte è passata da un pezzo, e riprendiamo il pullman per Buenos Aires poche ore dopo, felicissimi di aver vissuto un’esperienza incredibile fatta di Passione e di tifo!
ESTADIO PEDRO BIDEGAIN (Nuevo Gasometro), Buenos Aires
Tornati a Buenos Aires da Rosario, giusto il tempo di lasciare gli zaini a casa, siamo ripartiti per un’altra partita: quella che vedeva protagonista il San Lorenzo di Almagro, contro il Patronato. Già a partire dalle parole del taxista che ci ha accompagnati al punto di ritrovo a circa 2 km dallo stadio (“ma voi sapete dove state andando?”) capiamo che l’esperienza che avremmo vissuto da lì a poco non capita tutti i giorni e non capita a tutti. Arrivati al benzinaio indicatoci come punti di incontro, vediamo che le facce delle persone che stanno andando allo stadio sono molto diverse da quelle del centro di Buenos Aires; dopo qualche minuto arriva il nostro amico italiano che si era offerto di procurarci i biglietti: un suo amico argentino appartenente alla barra brava ritira i soldi e ci dà appuntamento di fronte allo stadio. In compagnia delle bottiglie di birra da un litro tipiche dell’Argentina, percorriamo il lungo viale che porta al Nuevo Gasometro: le case sono tutte popolari, ed è molto pittoresco che sul muro che porta allo stadio ci siano i murales raffiguranti gli eventi principali della storia dei Cuervos, dalla fondazione con Padre Lorenzo Massa, alle vittorie degli anni 20 e 70, oltre ovviamente alla Libertadores del 2014 e Papa Francesco, il tifoso del San Lorenzo più famoso al mondo!
Diventati un tutt’uno con una marea di persone vestite di rossoblu, arriviamo in un bar nei pressi dello stadio, dove beviamo l’ultima birra e ci vengono consegnati i biglietti. Ciò che cattura la mia attenzione mentre sono a bere fuori dal bar, è vedere le case che sono ancora più abbandonate, la gente più povera e la polizia a pattugliare quelle vie invece che preoccuparsi dello stadio a poche decine di metri; mi viene spiegato che lì inizia la “villa”, termine argentino per indicare la favela, e che la polizia ha più lavoro da fare per contenere coloro che vivono in condizioni precarie piuttosto che i tifosi che entrano allo stadio.
I 90 minuti che seguono, sono senza alcun dubbio i più divertenti della mia vita dentro ad uno stadio! Entriamo una decina di minuti prima del fischio di inizio, con i ragazzi della gloriosa Butteler che stanno già cantando e suonando come capita in ogni pre-partita, sotto la curva, nell’antestadio.
Non appena le squadre entrano in campo, prendono posto nella zona centrale degli spalti, esattamente dietro la porta, posizione perfetta per coordinare tutta l’enorme quantità di gente in festa che affolla la curva. Finalmente ho modo di sentire dal vivo i cori di una delle curve più calde al mondo, se non la più calda in assoluto, dopo averli ascoltati migliaia di volte su youtube! Il San Lorenzo, che non vinceva da un po' troppo tempo, va in goal poco dopo il fischio d’inizio con Adolfo Gaich, giovane promessa del calcio argentino di soli vent’anni. Il livello dell’incitamento, che era già notevole, diventa massimo: cantano davvero tutti, dalla prima fila in basso fino all’ultima in alto, dal bambino fino all’anziano e alle molte ragazze. Un’atmosfera unica! Nel secondo tempo arriva un altro goal, sempre di Gaich, che chiude definitivamente l’incontro, con il popolo rossoblu che può così festeggiare il ritorno alla vittoria e il riavvicinamento alle zone alte della classifica di un campionato più che mai combattuto!!
Sono tornato al Nuevo Gasometro nel luglio 2023 per una partita di Copa Sudamericana contro i Colombiani del Independiente de Medellin, vinta dal San Lorenzo grazie a 2 rigori di Bareiro: non avendo più il contatto per entrare nella Gloriosa Butteler ho comprato il biglietto per la Platea (distinti).
La settimana successiva prima di tornare in Europa ho visto un'altra partita del Ciclon, questa volta di Superliga, questa volta in tribuna grazie ad un ragazzo che mi ha fatto entrare con l'abbonamento del padre.
Contro tutti i pronostici, l'Argentinos Junior riesce a vincere per 2 reti a 0, interrompendo alla 26esima giornata sia l'imbattibilità della squadra di Insua al Nuevo Gasometro che durava da inizio campionato sia l'imbattibilità della porta di Batalla che durava anch'essa da 13 partite. Non cambierà nulla per il San Lorenzo ai fini della classifica finale, dove otterrà un ottimo terzo posto.
ESTADIO LIBERTADORES DE AMERICA, Avellaneda, provincia di Buenos Aires
Dopo 5 giorni di sosta forzata, la sera di venerdì 7 dicembre 2019 torniamo finalmente allo stadio, nella fattispecie in questo particolare impianto di Avellaneda, dove l’Independiente ospita il Banfield. Arriviamo nei pressi dello stadio Libertadores con una lunga corsa in taxi: manca una mezz’ora al fischio d’inizio e tutte le strade sono stracolme di persone con la divisa rossa. Ciò che cattura la mia attenzione è la vicinanza dello stadio dell’Independiente con quello degli acerrimi rivali del Racing , il “Cilindro”: sono davvero a poche centinaia di metri, l’uno dall’altro e, come se non bastasse, alcuni pullman adibiti al trasporto dei tifosi parcheggia proprio sotto gli ingressi del club rivale!
Ci incontriamo con un amico argentino di Marco che essendo socio ci ha procurato i biglietti, ed entriamo quando manca circa un quarto d’ora all’inizio della partita. La particolarità di questo stadio è quella di avere, oltre alle due curve e alle due tribune, quattro settori intermedi che si trovano in prossimità degli angoli: i nostri biglietti erano proprio in uno di questi settori.
L'Estadio Libertadores de Americas non presenta il tutto esaurito: complice il fatto che si giochi di venerdì sera e che l'Independiente sia molto lontano dall'essere il ''Rey de copas'' del passato, sono molti i seggiolini rimasti vuoti. La barra brava entra come al solito in prossimità del fischio d'inizio e si posiziona nella parte centrale della curva. Sostiene la squadra con cori incessanti, ma non viene quasi mai seguita dagli altri settori. Il primo tempo, in cui il possesso del gioco è stato in mano ai padroni di casa, ma le occasioni più pericolose sono state create dal Banfield, si chiude a reti inviolate. Nel secondo tempo la rete che decide la partita arriva sugli sviluppi di un calcio d'angolo: Lollo, ex Racing, svetta di testa in mezzo all'area e batte il portiere. Il Banfield esce così dalla zona rossa della classifica, mentre l'Independiente esce dal campo tra i fischi dei suoi tifosi.
Sono tornato allo stadio Bochini nel luglio 2023 per la partita tra Independiente e Newell's Old Boys, disputatasi sotto la pioggia incessante dall'inizio alla fine. Questa volta non avendo più alcun contatto tra la tifosi locali non ho potuto comprare il biglietto per i settori coperti, riservati ai soci: ho comprato il biglietto per la curva a 9000 pesos ed ho assistito alla sconfitta de los diablos rojos, usciti tra i fischi e i cori di protesta degli hinchas che avevano sostenuto la squadra senza sosta nonostante il risultato e le condizioni metereologiche avverse.
ESTADIO CIUDAD DE LANUS - Néstor Díaz Pérez, provincia di Buenos Aires
Sabato 7 dicembre 2019 nel pomeriggio prendiamo il treno da Costitucion e in poco tempo arriviamo a Lanus, dove è in programma una partita molto importante sia ai fini della classifica, sia per la vicinanza geografica, tra i padroni di casa e il Racing Club. Andiamo diretti allo stadio, dove riusciamo a comprare i biglietti per la curva principale dello stadio ad un prezzo popolare pur non essendo soci. Mancando ancora un’ora e mezza al fischio d’inizio, torniamo verso il centro abitato di Lanus per mangiare prima che inizi la partita; ovviamente optiamo per il “restaurante de la sede”, dove oltre a gustare un ottimo asado accompagnato dalla birra da un litro, si è circondati da cimeli della storia del Lanus.
Una volta finito di mangiare, ci mischiamo alla marea granata che si sta dirigendo allo stadio, quando capita un episodio molto curioso: un ragazzo dalla parte opposta della strada che cammina nella nostra stessa direzione ci guarda diverse volte, tanto che ci viene il dubbio che non gradisca la presenza di stranieri nella zona dello stadio; quando ai tornelli ci viene a parlare, invece, scopriamo che era soltato sorpreso, in positivo, che dei ragazzi europei volessero vedere una partita del Lanus, cosa che, per usare un eufemismo, non avviene con la stessa frequenza di squadroni come Boca e River. Viviamo tutta la partita in curva con lui, e a fine partita ci invita ad entrare a casa sua e poi ci porta in giro per la movida di Lanus. Davvero una bellissima pagina di sport e amicizia!
Lo stadio Ciudad de Lanus, chiamato comunemente "la Fortaleza", è una struttura in cemento di dimensioni medio-grandi ed è stato ristrutturato diverse volte, l'ultima nel 2012. Sotto la tribuna Solito, si trovano le pensioni per le giovanili, in grado di ospitare fino a 60 ragazzi; sotto l'altra tribuna vi è la scuola, la cui frequentazione e ultimazione è una condizione non negoziabile per poter firmare il contratto con il club.
Per quanto riguarda la partita, l’Estadio Nestor Diaz Perez presenta il pubblico delle grandi occasioni per una partita tra due squadre appaiate a 3 punti dalla vetta: sono 10mila i tifosi ospiti, colorati e compatti, accorsi dalla vicina Avellaneda, circa il triplo i locali, guidati dalla Barra 14 che non smette mai di cantare e spesso riesce a coinvolgere gli altri settori. Il primo tempo, cominciato con una decina di minuti di ritardo a causa del lancio di rotoli di carta dai distinti, termina a reti inviolate senza grandi occasioni per nessuna delle due compagini. Nella seconda frazione il gioco si fa più duro e intenso, e al 77esimo arriva l'autogol di Mena che regala i 3 punti ai ''Granate'', che in attesa delle partite di River, Boca e Argentinos si ritrovano in testa alla classifica. Un’ultima giornata del girone d’andata davvero avvincente!!
ESTADIO JUAN CARMELO ZERILLO, La Plata
Per l’ultimo giorno di vacanza in terra argentina mi concedo insieme a Marco un’ultima partita di fútbol, questa volta tra due squadre che non si trovano nella metà alta della classifica, ovvero il Gimnasia la Plata e il Central Cordoba. Partiamo alla volta di La Plata con l’ennesimo treno da Costitucion, un treno tanto lento quanto romantico: a poca distanza dai binari si possono vedere in successione gli stadi di Independiente, Racing e Arsenal de Sarandì. Dopo un’ora e dieci di viaggio passati tra musicisti che si esibivano e venditori di qualsiasi cosa da mangiare e non, ci dirigiamo a piedi allo stadio Zerillo alla ricerca di un biglietto. Facciamo un giro intorno allo stadio, conosciuto anche come Estadio del Bosque trovandosi in mezzo al parco cittadino, e notiamo un’infinità di murales dedicati alla squadra, alla barra brava e a Maradona, da qualche mese allenatore del Gimnasia, che viene quindi idolatrato come e più che nelle altre città d’Argentina. Nonostante la loro squadra si trovi in zona retrocessione e non vinca tra le mura amiche da molto tempo (non ha mai vinto in casa con Maradona), la gente in fila per il biglietto è davvero molta: riusciamo ad acquistare il biglietto meno costoso in assoluto, 300 pesos, quanto la partita è già iniziata.
Ci posizioniamo in curva, anche se non in quella con la barra brava; nonostante fosse la curva “secondaria”, era comunque molto colorata con bandiere e striscioni, e c’erano al suo interno parecchi ragazzi che sostenevano la squadra con cori e strumenti musicali, talvolta seguendo i cori provenienti dalla curva principale, altre volte con cori spontanei.
Nel corso del primo tempo il Central Cordoba trova il gol, e tra i tifosi esplode la rabbia. Anche dopo aver subìto il goal, il Gimnasia offre una prestazione decisamente sottotono, tanto che quando termina la prima frazione di gioco raggiunge gli spogliatoi tra i fischi e gli ''inviti'' a tirare fuori gli attributi. Cosa che avviene nel secondo tempo, quando una doppietta di Contin spezza la ''maledizione della vittoria tra mura amiche''. Inizia così la festa sugli spalti e prosegue per le strade di La Plata.
ESTADIO CIUDAD DE VICENTE LOPEZ, Saavedra, Buenos Aires
Sono entrato in questo stadio il 9 di luglio 2023, per assistere a Platense-Sarmiento: è stata la prima partita della mia seconda vacanza a Buenos Aires.
Si tratta di uno stadio di medie dimensioni, situato fuori dalla zona turistica di Buenos Aires: si arriva in pullman o con il treno, e per trovare un ristorante o un posto dove mangiare bisogna camminare parecchio, in quanto l'impianto si trova tra le case di Saavedra, in una zona compresa tra l'autostrada e la ferrovia.
Per la partita contro il Sarmiento lo stadio non presenta il tutto esaurito, ma comunque le due curve sono quasi piene e sostengono la squadra con cori e bandiere. Anche in tribuna viene fatta una piccola coreografia all'ingresso delle squadre in campo.
Il primo tempo è per lo più di studio tra le due squadre, che non vogliono rischiare troppo essendo la partita fondamentale per la lotta salvezza. Nel secondo tempo un guizzo di Franco Diaz, su sponda di Mauro Quiroga regala i tre punti ai padroni di casa, guidati dalla vecchia gloria del Boca e della nazionale Albiceleste Martin Palermo, che può esultare insieme alla banda del Calamar.
ESTADIO CLAUDIO CHIQUI TAPIA- Barracas, Buenos Aires
Sono stato in questo piccolo impianto di quartiere un lunedi pomeriggio, quando la compagine di casa affrontava l'Argentinos Juniors (mi è stato spiegato che il Barracas central gioca sempre in diurna le partite in casa in quanto il proprio stadio non dispone di illuminazione).
Lo stadio Tapia prende il nome dal presidente del club e dell'Afa, la federazione argentina: capirete subito come ha fatto in pochi anni ad essere promossa 3 volte fino ad arrivare alla Superliga. Oltre alla mancanza dell'impianto di illuminazione, la struttura è molto semplice e in effetti ricorda più gli stadi della nostra serie C o D: vi è una sola tribuna con posti a sedere, mentre i distinti sul lato lungo opposto hanno solo i gradoni (è qui che si posiziona la barra brava per questioni di spazio ridotto dietro la porta).
Arrivo in zona stadio verso mezzogiorno, due ore prima della partita. Chiedo un biglietto al personale incaricato della società e mi viene detto che non vengono venduti biglietti il giorno stesso. Faccio allora un giro nella zona circostante per capire se qualcuno abbia un tagliando in più per me: a pochi passi dall'ingresso dello stadio, sotto un cavalcavia fatiscente che segna l'inizio della villa (favela), la barra brava sta vivendo il prepartita tra un asado (il migliore che ho trovato a Buenos Aires) e un paio di birre. Non appena chiedo se c'è la possibilità di entrare a vedere la partita mi viene dato un biglietto a prezzo di costo (circa 3000 pesos), allora una volta finito di mangiare e di bere percorro la strada sterrata ed entro allo stadio. Il poliziotto che come da nuova prassi mi chiede il documento, vedendo il passaporto italiano mi chiede se fossi parte di un tour o comunque accompagnato da qualcuno: quando gli ho detto di essere da solo mi dice "ten quidado", vista la zona non esattamente turistica in cui mi trovavo.
La partita è molto noiosa, addirittura senza un tiro nello specchio da parte di nessuna delle due squadre, ma quanto visto prima, durante e dopo rimarrà sempre scolpito nel cuore.
ESTADIO MALVINAS ARGENTINAS, Mendoza
Nel luglio 2023 quando ho fatto visita al mio amico Marco a Mendoza lo stadio del Godoy Cruz (Feliciano Gambarte) era in ristrutturazione, quindi la partita dei padroni di casa contro il Defensa y Justicia si è giocata in questo stadio di grandi dimensioni, letteralmente "infossato" dentro al Parque General San Martin.
E' lo stadio più grande di Mendoza (42mila spettatori), e viene utilizzato per i grandi eventi: ospitò le partite del Mundial del 1978 (venne inaugurato poche settimane prime del suo inizio) e più recentemente (pochi mesi prima della mia visita) il Mondiale Under20.
La partita alla quale ho assistito è stata una bella battaglia tra 2 squadre che erano in lotta per un posto in Libertadores: dopo continui colpi di scena, molte ammonizioni e due espulsioni terminò 2 a 2. Essendo un venerdi sera non vi erano tifosi ospiti, mentre erano parecchi i tifosi del Tomba, in tribuna, nei distinti e soprattutto in curva, settore nel quale abbiamo vissuto la partita, comprando il biglietto poco prima del fischio d'inizio per circa 7000 pesos. Non posso dire che siano una delle tifoserie più calde che ho visto in Argentina, ma hanno sostenuto la squadra per tutti i 90 minuti con cori, strumenti musicali e battimani. Ciò che mi ha colpito è la presenza di molti giovani e giovanissimi nella barra brava: mi è stato spiegato che è dovuto al fatto che il Godoy Cruz è una società di più recente fondazione rispetto a Gimnasia Mendoza e Independiente Rivadavia, quindi l'età dei suoi tifosi è più bassa.
ESTADIO JULIO GRONDONA, Sarandì, provincia di Buenos Aires
L'Arsenal di Sarandì può essere considerata la terza squadra di Avellaneda: quando il club venne fondato nel 1957 dai fratelli Hector e Julio Grondona, i colori sociali vennero presi rispettivamente da Independiente (rosso) e Racing (azzurro).
Lo stadio Grondona, anche conosciuto come "el Viaducto", è di piccolo/medie dimensioni, potendo ospitare circa 18mila persone. Le due curve, una per la barra locale e una per gli ospiti, sono senza seggiolini, perfette per tifare.
La partita alla quale ho assistito nel luglio 2023 vedeva contrapporsi due squadre in lotta per la salvezza: da una parte i padroni di casa dell'Arsenal e dall'altra l'Instituto Cordoba. Il primo tempo termina a reti inviolate, ma subito ad inizio secondo tempo Martinez trova la rete del vantaggio ospite, un goal che porta l'Arsenal ad una reazione nel disperato tentativo di pareggiare. Pareggio che non arriverà, anzi a tempo scaduto Rodriguez trova il goal del 2 a 0 con la porta sguarnita.
Ovviamente quella dell'Arsenal è una realtà più piccola e ristretta rispetto ad altre di Buenos Aires dove i club vantano un bacino d'utenza molto più ampio, ma vedere una partita a Sarandì è una bellissima esperienza perchè ci si sente parte come di una famiglia, sia dentro che fuori dallo stadio (non dimenticherò mai il prepartita che ho vissuto grazie ad Adolfo e i suoi amici quel lunedi sera di luglio).
ESTADIO UNO JORGE LUIS HIRSCHI, La Plata
Si tratta di un impianto da più di 32mila posti, moderno, a mio parere il più bello d'Argentina. Posizionato in centro città, nello stesso parco in cui vi è lo stadio dei rivali del Gimnasia, presenta uffici, un ristorante e biglietteria con la vista sul campo da gioco; dalla tribuna (settore dal quale ho visto la partita) si vede davvero molto bene. Ha due curve entrambe destinate ai tifosi di casa, il settore ospiti è posizionato in prossimità della bandierina (stranamente quella vicina alla curva principale con la barra brava). Unica nota negativa a mio parere è l'obbligo di registrazione al sito del club anche per l'acquisto di un solo biglietto (non vengono venduti biglietti cartacei, si entra solo con biglietto elettronico caricato sulla app, tutte le aree dello stadio sono dotate di Wifi).
Sono stato allo stadio Hirschi in occasione della partita dei Pincharratas in Copa Sudamericana contro gli Ecuadoregni del Barcelona, partita terminata con una vittoria per 4 reti a zero che significò accesso agli ottavi di finale della competizione.
Molto bella l'atmosfera all'ingresso delle squadre in campo, con tanto di fuochi d'artificio alle spalle della curva! Molto pittoresco anche il prepartita con drappi di stoffa biancorossa issati agli alberi, sventolio di bandiere, cori e lancio di razzi.
ESTADIO DELLAGIOVANNA, Tigre, Buenos Aires
Sono stato in questo impianto da 26mila spettatori un giovedi sera del luglio 2023 in occasione del ritorno dei sedicesimi di Copa Sudamericana tra i padroni di casa del Tigre e i paraguayani del Libertad: in quella che è stata l'ultima partita di Mateo Retegui prima del trasferimento in Italia furono gli ospiti ad avere la meglio per una rete a zero e ad accedere agli ottavi.
Arrivo con largo anticipo in zona stadio, situato nella periferia nord di Buenos Aires e raggiungibile in treno da Retiro; mi viene detto che non ci sono biglietti in vendita il giorno della partita. Le strade attorno allo stadio erano ancora semivuote, e nessuno aveva in quel momento un biglietto da darmi, ma in molti mi hanno detto che se fossi tornato più tardi l'avrei trovato senza problemi. E in effetti non si sbagliavano: dopo aver cenato in un bar tipico non distante dalla "cancha", torno nelle 2 vie che portano ai tornelli, chiuse al traffico e strapiene di tifosi che bevono e cantano: poco dopo aver comprato un berretto vista la temperatura piuttosto bassa, riesco a trovare un biglietto a prezzo di costo per la popular: in sostanza potevo scegliere di vedere la partita nella curva con la barra brava oppure nei distinti, anch'essi senza seggiolini, dato che i due settori sono collegati (gli altri 2 settori sono quello dietro l'altra porta destinato agli ospiti, poco più che un centinaio, e la tribuna numerata sul lato lungo opposto).
La partita non fu delle più emozionanti, poche occasioni da goal per il Tigre che uscì a testa bassa dalla Copa Sudamericana. Come ulteriore beffa i tifosi locali vennero tenuti dentro lo stadio al fischio finale per far defluire tutti gli ospiti, cosa che mi ha fatto perdere l'ultimo treno e costretto a tornare in centro Buenos Aires in pullman arrivando in hotel in piena notte.